ALTERAZIONE POSTURALE CERVICALE

DA QUALCHE TEMPO HAI ASSUNTO UNA POSTURA CON IL COLLO E LA TESTA PROTESI IN AVANTI e hai notato la comparsa di una sporgenza in corrispondenza del passaggio cervico-dorsale determinata da un’alterazione della curva vertebrale?

MOLTO PROBABILMENTE SEI AFFETTO DA SINDROME CROCIATA SUPERIORE, DETTA ANCHE:

 

UPPER  CROSS  SYNDROME

ALTERAZIONE POSTURALE CERVICALE

È un disturbo poco conosciuto, ma che riguarda veramente molte persone. È spesso causa di vertigini, cefalea, cervicalgia, rigidità cervicale e nei casi più gravi problemi alle spalle come le tendinopatie della cuffia dei rotatori. È una condizione nella quale a causa di un disequilibrio fra la muscolatura anteriore e posteriore del collo e delle spalle, si determinano alterazioni posturali. Se non corrette, queste alterazioni nel tempo possono portare a dolore, infiammazione e processi degenerativi a livello delle strutture anatomiche interessate.

L’ alterazione posturale causa:

  • Atteggiamento della testa eccessivamente protesa in avanti
  • Accentuazione della normale curva cervicale che si troverà in una condizione di iperlordosi
  • Accentuazione della normale cifosi dorsale (ipercifosi) con conseguente aspetto a “gobba”
  • Rigidità dorsale accompagnata da riduzione della mobilità vertebrale
  • Spalle risalite in alto e protese in avanti con un atteggiamento di chiusura
  • Tendenza delle scapole a sollevarsi dal piano toracico

Tutte queste modificazioni avvengono a causa di importanti disequilibri muscolari fra la regione anteriore e quella posteriore, causati dall’eccessiva rigidità di alcuni muscoli che si presentano accorciati e contratti (iperattivi), mentre altri muscoli risultano particolarmente deboli e poco tonici (inibiti).

Immagine raffigurante uno dei principali muscoli interessati:

ALTERAZIONE POSTURALE CERVICALE

Muscoli rigidi

Posteriori:

  • Muscoli sub-occipitali
  • Fasci superiori del trapezio
  • Elevatore della scapola
  • Sottoscapolare
  • Grande dorsale

Anteriori:

  • Sternocleidomastoideo
  • Piccolo pettorale
  • Grande pettorale
  • Flessori del braccio

Muscoli deboli

Anteriori:

  • Flessori profondi, situati anteriormente ai corpi vertebrali cervicali (muscoli lunghi del capo e del collo)

Posteriori:

  • Dentato anteriore
  • Romboidi
  • Fasci inferiori del trapezio
  • Rotatori esterni di spalla (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo)
  • Estensori del braccio

Questo squilibrio causa disfunzioni articolari principalmente a livello vertebrale ma anche alle spalle. Possiamo trovare blocchi e rigidità a diversi livelli:

  • Atlanto-occipitale, articolazione fra la prima vertebra e il cranio
  • 4° e 5° vertebra cervicale
  • 7° vertebra cervicale e 1° toracica
  • 4° e 5° vertebra dorsale
  • Articolazione gleno-omerale (articolazione della spalla)

È importante evidenziare come queste aree disfunzionali vertebrali corrispondano a zone di transizione molto sollecitate dal punto di vista meccanico. In queste zone infatti vertebre adiacenti cambiano morfologia e orientamento spaziale per formare le naturali curvature della colonna, necessarie perchè possa svolgere al meglio le sue funzioni.

ALTERAZIONE POSTURALE CERVICALE

Cause

Le alterazioni possono essere determinate da: lavori sedentari che comportano posture fisse per molte ore al giorno, come ad esempio in ufficio, al computer, durante lo studio, attività che impongono di stare con il collo flesso in avanti e lo sguardo rivolto in basso, guida prolungata, ma anche lavori ripetitivi e fisicamente impegnativi. Tutte queste condizioni nel tempo possono farci perdere il giusto equilibrio muscolare, rappresentato da una corretta proporzione della lunghezza e della forza fra un muscolo agonista e il suo antagonista. Questo succede perchè ci troviamo a far lavorare sempre alcuni gruppi muscolari, che tenderanno così ad accorciarsi ed irrigidirsi, mentre altri rimangono in una prolungata condizione di riposo che li porta ad un progressivo indebolimento.

Per comprendere meglio immaginiamo una tenda da campeggio: per essere perfettamente dritta i tiranti che la ancorano al suolo devono essere ben bilanciati, se alcuni saranno più tesi di altri la tenda tenderà a inclinarsi da un lato. Questo è più o meno quello che avviene anche al nostro corpo. Nel tempo queste tensioni e accorciamenti muscolari porteranno a creare disfunzioni e malfunzionamenti a livello delle articolazioni, causando blocchi, rigidità e dolore fino a compromettere nei casi più gravi i corretti schemi di movimento.

Sintomi

I sintomi si possono presentare su varie strutture determinando:

  • Dolore e rigidità del collo
  • Cefalea e vertigini
  • Rigidità della regione dorsale
  • Dolore alle spalle
  • Tendinite del bicipite brachiale
  • Impingement di spalla, con possibile lesione della cuffia dei rotatori
  • Sindrome dello stretto toracico

ALTERAZIONE POSTURALE CERVICALE

Sindrome dello stretto toracico: A causa delle retrazioni muscolari, determinate dalla postura alterata si verifica una compressione di strutture nervose e vascolari nella regione tra il collo e la spalla. Il plesso brachiale, l’arteria succlavia e la vena succlavia vengono schiacciate e compresse con conseguente compromissione delle loro funzioni.

A seconda delle strutture coinvolte determina:

  • Interessamento nervoso del plesso brachiale

Dolore o alterazioni della sensibilità del collo e/o dell’ arto superiore, presa debole nello stringere la mano

  • Interessamento vascolare

Dolore o gonfiore o alterazioni del colore della pelle del braccio (che può diventare pallida o bluastra), pallore e/o sensazione di gelo alle dita e alla mano, intorpidimento o formicolio delle dita.

Trattamento fisioterapico

  • Rieducazione posturale Mezieres: viene utilizzata per correggere gli atteggiamenti posturali scorretti. Consiste in un particolare lavoro di messa in tensione globale delle catene muscolari rigide e accorciate. In questo modo è possibile far tornare i vari distretti corporei a lavorare in modo ottimale, riportando in asse il collo con le altre curve spinali.
  • Tecniche osteopatiche e/o chiropratiche di manipolazione vertebrale. Come detto in precedenza l’alterata postura determina zone di sovraccarico, che a loro volta causano blocchi e rigidità a livello vertebrale e delle spalle. Lo scopo delle manipolazioni vertebrali è quello di riportare la colonna alla sua corretta funzionalità. Viene così ottenuto un miglioramento o la normalizzazione della mobilità delle singole vertebre e dei segmenti vertebrali ipomobili o bloccati. Sono delle manovre altamente specifiche, eseguite ad alta velocità e bassa ampiezza nelle quali si percepisce un particolare rumore chiamato cavitazione, comunemente detto “scrocchio”. Sono delle tecniche molto efficaci che danno quasi istantaneamente un beneficio al paziente il quale percepisce un senso di benessere, leggerezza e una rapida riduzione del dolore.
  • Tecniche osteopatiche miofasciali: sono delle tecniche dolci e delicate solitamente molto gradite dal paziente, che hanno lo scopo di riequilibrare le anomale tensioni che si possono venire a creare su specifici gruppi muscolari e la fascia che li avvolge. È una tecnica che riesce a dare un senso di leggerezza e maggiore libertà di movimento.
  • Trigger points: spesso a causa del dolore e delle posture errate che esso determina alcune strutture vanno in sovraccarico e possono sviluppare delle rigidità molto localizzate e di piccole dimensioni, grandi come noccioline o anche come chicchi di riso. Queste rigidità sono chiamate trigger points e hanno la particolarità di poter determinare dolore irradiato anche su zone spesso molto lontane da dove sono localizzati i punti trigger, che molto spesso si possono attivare in pazienti che hanno problematiche vertebrali accentuando ulteriormente la sintomatologia dolorosa. I Trigger Points vengono disattivati con specifiche tecniche di manipolazione muscolare, o con l’ausilio di alcuni macchinari ad alta tecnologia come la tecarterapia. La cosa stupefacente è che dopo averli individuati possono bastare pochi minuti (a volte anche secondi!) per ottenere una notevole riduzione del dolore o addirittura la sua scomparsa.
  • I.A.S.T.M. Technique acronimo di “Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization” (tecnica di mobilizzazione dei tessuti molli assistita da strumenti). È una tecnica innovativa che utilizza particolari strumenti in acciaio chirurgico per eseguire specifiche manovre sulla cute e sui muscoli. Mobilizza le strutture muscolari, fasciali e connettivali ottenendo il rilasciamento delle restrizioni e delle aderenze del tessuto connettivo che sono causa di sovraccarichi, irritazione, stati infiammatori e dolore.
  • Esercizio terapeutico. Un aspetto di fondamentale importanza nel percorso riabilitativo è sicuramente l’esercizio terapeutico. Una volta eliminati gli squilibri muscolari e i blocchi vertebrali, andranno riattivati quei muscoli particolarmente deboli e poco tonici, che nel tempo a causa dell’errata postura si sono indeboliti e contemporaneamente si dovrà provvedere a ridare la giusta elasticità ai gruppi muscolari irrigiditi e contratti. Il fisioterapista specializzato analizzata la vostra situazione, vi insegnerà e assegnerà un piano di esercizi personalizzati che andranno svolti con particolare costanza e attenzione.
× Hai domande?