DOLORE CERVICALE E LOMBARE

OGNI MATTINA TI SVEGLI CON DOLORE ALLE SPALLE E ALLA CERVICALE OPPURE NELLA ZONA LOMBARE?

SCOPRI COME CURARLO!

Se al mattino il risveglio è accompagnato da dolore o senso di pesantezza nella zona di spalle, cervicale o anche lombare può trattarsi della sindrome miofasciale dolorosa.

La sindrome miofasciale dolorosa è un’alterazione a livello dei muscoli che si presentano rigidi e contratti e al cui interno spessissimo si vengono a creare dei punti di maggiore dolore definiti trigger points. I trigger points sono costituiti da alcune fibre muscolari bloccate in un perenne stato di contrazione. In base alle loro dimensioni possono essere percepiti alla digitopressione come dei noduli, delle noccioline o dei chicchi di riso.

 

DOLORE CERVICALE E LOMBARE

 

Queste rigidità (punti trigger) hanno la particolarità di poter determinare dolore irradiato, il che significa che il dolore può essere percepito in una zona anche molto lontana da dove si trova il punto trigger. Ad esempio alcuni muscoli nella regione anteriore del collo, possono dare dolore cervicale nella zona posteriore o alla base del cranio e in alcuni casi possono essere anche responsabili di emicrania o cefalea.

 

DOLORE CERVICALE E LOMBARE

Allo stesso modo alcuni muscoli che si trovano a livello dorsale, addominale o nelle gambe possono dare dolore a livello lombare. Frequentemente trigger points presenti a livello gluteo possono simulare una sindrome sciatalgica, che in realtà non è causata da una irritazione del nervo sciatico.

Per disattivare i trigger points è perciò necessaria un’approfondita conoscenza, proprio perché la loro individuazione non è semplice.

I punti trigger mantenendo uno stato di perenne contrazione a livello delle fibre muscolari, non permettono al muscolo di svolgere correttamente il proprio lavoro. Il muscolo si trova così ad avere meno fibre che possono contrarsi e rilasciarsi correttamente, ed è perciò più facilmente soggetto ad un precoce affaticamento. Non solo: i muscoli nelle zone circostanti saranno costretti a lavorare di più, alterando così gli equilibri fra i vari gruppi muscolari. Nei casi più gravi queste tensioni potranno alterare anche la meccanica vertebrale dei segmenti adiacenti.

SINTOMATOLOGIA

Spesso il dolore tende a modificarsi nell’arco della giornata. Si presenta più intenso al momento del risveglio, perché nelle ore notturne la muscolatura stando a riposo risulta meno ossigenata a causa del rallentamento del flusso sanguigno e presenta una maggiore rigidità dovuta all’immobilità. La sintomatologia tende a migliorare dopo un po’ che ci mettiamo in movimento e in alcuni casi quasi a sparire (questo perché il movimento e l’aumentato afflusso sanguigno riscaldano la muscolatura che così riduce le sue rigidità) per poi peggiorare nuovamente alla sera, a causa della stanchezza muscolare accumulata durante l’arco della giornata e del conseguente stato di tensione e rigidità che si instaura. Altra caratteristica è che il dolore tende ad accentuarsi con il freddo.

Se anche tu hai questo tipo di problemi il modo migliore per risolverli è quello di affidarsi ad un fisioterapista esperto e specializzato in questo tipo di trattamento.

TRATTAMENTO

Purtroppo su questo tipo di problematiche i farmaci hanno un effetto che nei casi migliori è limitato a poche ore e spesso risultano del tutto inefficaci. Il trattamento in grado di dare i migliori risultati è sicuramente quello riabilitativo, che richiede inizialmente un’attenta valutazione funzionale per individuare dove sono localizzate le disfunzioni muscolari (trigger points spesso lontani dalla sede del dolore percepito) che causano la sintomatologia dolorosa e la riduzione di movimento. Successivamente si farà ricorso a particolari tecniche di terapia manuale costituite in primo luogo da digitopressione e/o manipolazione muscolare. In alcuni casi il paziente può percepire un lieve fastidio o un leggero dolore durante la disattivazione, ma è una tecnica sicura ed efficace. Quindi niente paura!

Se necessario il trattamento può essere integrato da altre tecniche:

  • Tecarterapia, macchinario elettromedicale ad alta tecnologia molto efficace nella disattivazione di questi punti. In questo caso la tecarterapia sarà utilizzata per ottenere sul trigger point interessato un aumento della vascolarizzazione che ne determina il rilasciamento/“scioglimento” e la conseguente disattivazione. Con questa tecnica il paziente percepisce soltanto un piacevole calore.
  • I.A.S.T.M. Technique acronimo di “Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization” (tecnica di mobilizzazione dei tessuti molli assistita da strumenti) che ci consente di andare a lavorare oltre al punto trigger anche tutte le strutture muscolari, fasciali e connettivali circostanti che in seguito al persistere del problema sono andate incontro a rigidità e fibrotizzazione.

È una tecnica innovativa nata negli USA (dove è molto utilizzata da chiropratici e fisioterapisti su atleti professionisti, soprattutto nella NBA e nella MAJOR LEAGUE) che utilizza particolari strumenti in acciaio di qualità chirurgica con i quali si eseguono specifiche e delicate manovre sulla cute e sui muscoli:

  1. Mobilizza il tessuto connettivale della fascia muscolare (la guaina bianca che avvolge tutti i nostri muscoli) determinando il rilasciamento delle restrizioni e delle aderenze del tessuto connettivo che sono causa di sovraccarichi, irritazione, stati infiammatori e dolore.
  2. Un altro importante effetto di questa tecnica è il ripristino del corretto scorrimento della fascia sul tessuto muscolare, che è fondamentale per avere muscoli forti ed elastici e ridurre così il rischio di infortuni.
  • Tecniche osteopatiche di tipo miofasciale. Sono tecniche dolci e delicate particolarmente gradite dal paziente con le quali si va a lavorare sull’intero muscolo interessato e/o su tutti i gruppi muscolari funzionalmente legati ad esso.

Queste tecniche sono molto utili anche per eliminare eventuali tensioni muscolari rimaste dopo la disattivazione dei trigger points.

  • Tecniche osteopatiche e/o chiropratiche di manipolazione vertebrale. Risultano particolarmente efficaci per ripristinare un corretto equilibrio a livello della colonna vertebrale quando siano presenti blocchi o rigidità causati da squilibri muscolari. Quando si utilizzano queste tecniche solitamente si avverte un particolare rumore chiamato cavitazione, comunemente detto “scrocchio”. Danno quasi istantaneamente un beneficio al paziente che percepisce un senso di benessere, leggerezza e una rapida riduzione del dolore.

Il fisioterapista specializzato valutata la vostra situazione utilizzerà le tecniche ritenute più utili ed efficaci in base alle vostre necessità.

Nel mio studio vado ad integrare le varie tecniche aumentando così l’efficacia terapeutica delle sedute e realizzando ogni volta un trattamento personalizzato.

Consigli

Per ridurre il senso di rigidità e il dolore può essere utile:

  • Fare una doccia calda al mattino appena svegli. Ciò consente di migliorare la circolazione e ridurre la rigidità.
  • Dopo la doccia eseguire alcuni minuti di esercizi di allungamento specifici per la zona interessata: collo, spalle o schiena.
  • Evitare di prendere freddo, in modo particolare nella stagione invernale durante la quale si raccomanda di coprirsi bene. Per il collo, particolarmente esposto, è consigliabile indossare una sciarpa per mantenerlo al caldo.
× Hai domande?